L'incontro che si è tenuto il 14 Maggio presso l'Auditorium Balestrieri di Brescia è nato come momento di incontro aperto agli studenti delle scuole secondarie superiori della città di Brescia e alla popolazione tutta nell'ambito delle manifestazioni organizzate durante l'ottavo Symposium Internazionale per la Ricerca sulla Rigenerazione del Midollo Spinale organizzato dalla Fondazione Giorgio Brunelli. Il convegno, che si è svolto sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del Miur della Provincia di Brescia, è stato dedicato ad un argomento che purtroppo è sempre del giorno: "Gli incidenti sulle nostre strade ed autostrade che rappresentano la causa principale di lesioni del midollo spinale con para e tetraplegia". Il recente rapporto presentato a Bruxelles dall'European Transport Safety Council, un'organizzazione indipendente impegnata nelle campagne per migliorare la sicurezza sulle strade, informa che l'obiettivo prefisso dall' U.E. di dimezzare entro il 2010 il numero delle persone vittime della strada nei 27 Paesi dell'Unione non è stato raggiunto.

Ripristinare il dialogo interrotto tra sistema nervoso centrale e muscoli:
è quanto sembra essere possibile con una tecnica messa a punto da ricercatori di Brescia, guidati dal neurochirurgo Giorgio Brunelli. Fino a oggi non c'era alcun dubbio: una lesione del midollo spinale non può essere rimarginata perché il sistema nervoso centrale non permette la progressione degli assoni che provengono dai motoneuroni della corteccia cerebrale. L'impulso nervoso, durante il suo tragitto, trova infatti nel midollo un ambiente che è di ostacolo e non gli permette di raggiungere le cellule muscolari. Oggi, però, quest'evidenza scientifica è stata messa in discussione dai sorprendenti risultati di una ricerca tutta italiana, condotta all'Università di Brescia da Giorgio Brunelli, presidente della Fondazione per la ricerca sulle lesioni del midollo (E.S.C.R.I.), in collaborazione con i ricercatori PierFranco Spano, Sergio Barlati, Bruno Guarnieri, Alessandro Barbon, Roberto Bresciani, Marina Pizzi, dell'Università di Brescia e pubblicata sull'autorevole rivista Proceeding National Academy of Science (PNAS 2005, vol. 102, n. 24, pp. 8752-8757).

"L'anziano non è che un relitto umano, un abito a brandelli appeso ad un bastone a meno che l'anima non batta le mani e canti e canti sempre più forte per ogni brandello del suo animo mortale".

Questo pensiero del poeta irlandese William Butler Yeats lo si può leggere sulla prima pagina del libro della prof.ssa Rita Levi Montalcini "L'asso nella manica a brandelli" (edito nel 1998 da Baldini & Castoldi Dalai Editore) dedicato all'invecchiamento cerebrale dove l'asso è rappresentato dalle capacità raziocinanti coltivate per l' intera esistenza, le sole in grado di trasformare la vecchiaia in un periodo non meno sereno e produttivo delle fasi precedenti della vita. Oggi, all'alba del terzo millennio, il Cervello rappresenta per l'uomo l'ultima grande vera sfida. Se è vero, infatti, che la sua complessa anatomia è conosciuta, altrettanto non si può dire delle sue funzioni, potenzialmente infinite, e delle numerose malattie che lo colpiscono e ancora oggi sono senza possibilità di cura. Il nostro cervello possiede oltre 100 miliardi di neuroni, Pesa circa 1500 grammi ed è appena più grande di un pugno, ma è in assoluto la macchina più complessa del nostro organismo ed è lui che definisce quello che siamo. Dalla verginità del cervello del neonato alla intelligenza dell'adulto educato si giunge per gradi e processi complessi. Gli stimoli sensitivi trasmettono l'impulso elettrico alla corteccia sensitiva le cui cellule immediatamente li trasmettono ad altri neuroni per analizzarli, memorizzarli, collegarli con altre sensazioni, con il dolore e con il piacere.

Bisogna esserci stati per capire chi, quando parla o scrive di Madre Teresa di Calcutta, rischia forte la commozione; quella talmente profonda da togliere la voce e fare abbassare gli occhi. Per questo, leggendo l'opera che Renato Farina ha dedicato alla Madre, mi sono bastate poche pagine per entrare nella Mother House, la Casa-Madre nella Lower Circular Road e nell' atmosfera di Calcutta, sporca, maleodorante, con uno smog che toglie il respiro, con le sue luci, i suoi colori, i suoi corvi sospesi nel cielo in attesa dell'ultima pira. Tutto. Tutto rimane impresso e non solo nella memoria ma in ogni altra parte del corpo che ha respirato, mangiato, camminato, sentito e veduto ciò che mai avresti immaginato potesse esistere. E, sopra ogni altra cosa, loro: i fuori casta, i più poveri tra i poveri. Riconoscersi in quegli uomini, in quelle donne, e sentirli sin nel profondo fratelli e sorelle, con le loro ferite del corpo e dell'anima, è un miracolo d'amore. E Madre Teresa l'ha compiuto, per una scelta di Fede che ha trasmesso attorno a sé come la più contagiosa delle malattie trasmissibili. Scrive Farina: "Calcutta è l'estremo confine della terra...trecentomila sui marciapiedi a viverci, e va bene. Un bambino su otto ha probabilità di essere un adulto in salute, ma tiri avanti. Su dodici milioni di abitanti almeno quattro milioni soffrono di tubercolosi: la chiamano febbre rossa perché sputi sangue... negli slum si vive in dodici persone in cinque metri quadri invasi da liquami. Questo si legge. Ma questo non dice niente di Calcutta. Perché pensi di trovare a Calcutta la morte nera... e in effetto trovi la Maestà della morte. Ma poi scopri che sei tu che sei morto, sei tu ad aver bisogno di Calcutta. Perché lì è accaduto qualche cosa. Una presenza che capovolge persino il senso di quelle cifre, addirittura ribalta la morte, un nucleo pazzesco d'amore. Insomma, Madre Teresa".

Conoscere Licia Sbattella è vivere un'avventura. Le sue mani, i movimenti del suo corpo mentre parla e dirige esprimono una grande armonia e forza interiori che riesce a trasmettere a tutti, soprattutto ai "suoi" musicisti.
E allora l'illuminazione ti coglie e all'improvviso realizzi come l'Arte possa farsi Scienza e la Scienza Arte.
Oggi, grazie agli sviluppi nel campo delle Neuroscienze si sa che le informazioni musicali, dal suono al silenzio, al ritmo, alla melodia e all'armonia seguono, nel loro viaggio intracerebrale, dei particolari sentieri che corrono in fasci di fibre nervose, contattano i nuclei della base del cervello che li colorano di emozioni ed infine arrivano ai lobi frontali dove si integrano con altre informazioni per dare sensazioni coscienti della loro presenza.

E' una strage quotidiana, quella che si consuma sulle strade ed autostrade del nostro Paese.
Gli ultimi dati I.S.T.A.T., resi noti dall' A.C.I. nel corso del convegno tenutosi di recente a Roma, riferiscono che nel 2005, sono stati registrati 225.078 incidenti stradali con 5.426 morti e 313.754 feriti. Altissimi i costi sociali quantificabili in 35 milioni circa di euro.
Ancora una volta, nero su bianco, le cifre parlano chiaro e ci dicono di realtà che non vorremmo conoscere perché dolorose e perché ci richiamano, senza possibilità d'appello, alle nostre responsabilità di genitori, educatori, cittadini.
La domenica, con 1.014 decessi (il 19% del totale), è il giorno in cui si muore di più, il mese listato a lutto è luglio (19 decessi al giorno), le ore più a rischio sono quelle comprese tra le 14 e le 17, il maggior numero di decessi si registra tra la mezzanotte e le 6.
Nell' ordine, le cause maggiormente responsabili sono: il mancato rispetto della segnaletica, la guida distratta, la velocità ed il mancato rispetto della distanza di sicurezza.

Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la Medicina 1986, Senatrice a vita e Presidente onoraria della nostra Fondazione, è morta a Roma nella sua abitazione romana il 30 dicembre 2012 all'età di 103 anni mentre ancora studiava e lavorava alle sue ricerche.
È per tutti noi un grave lutto non solo perché era la nostra Presidente ad honorem ma soprattutto per l'amicizia che ci ha sempre dimostrato, per i consigli che ci ha sempre dato, per la generosità con la quale si sottoponeva a lunghi viaggi per partecipare ai nostri congressi e per la squisita disponibilità, da quella grande comunicatrice che era, nel concedere interviste e spezzare così il pane della Scienza, quella vera, per tutti.
Nel corso degli ultimi 20 anni la Dott. Luisa Monini, nostra attuale Presidente, l' ha ospitata nelle sue trasmissione di divulgazione medico-scientifica numerosissime volte, realizzando puntate uniche che rimarranno a testimonianza del suo pensiero e del suo operato sapiente, generoso, tenace, intenso, tanto nella ricerca scientifica quanto negli aiuti umanitari alle donne dei Paesi poveri del mondo. Il mio primo contatto con la prof.ssa Rita Levi Montalcini fu telefonico. Correva l'anno 1986 ed io l'avevo chiamata per invitarla al congresso internazionale che la nostra Fondazione, ogni due anni, organizza per la Ricerca sulle Lesioni del Midollo Spinale.

La Fondazione Giorgio Brunelli per la Ricerca sulle Lesioni del Midollo Spinale E.S.C.R.I. ONLUS collabora da tempo con diverse realtà scientifiche italiane, europee ed extraeuropee.

In Italia la Fondazione collabora naturalmente da tempo con l'Università degli Studi di Brescia. Negli ultimi tempi ha stretto un accordo con il Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali ed il Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale; in particolar modo con la Sezione di Anatomia e Fisiopatologia nella figura del Prof. L.F. Rodella, professore associato presso la medesima sezione.

In Europa la Fondazione collabora da tempo con il Dott. Tobias von Wild che in Germania continua la ricerca utilizzando la tecnica chirurgica standard e che recentemente ha confermato gli sviluppi positivi del suo ultimo lavoro con il quale ha ottenuto la reinnervazione funzionale di muscoli nei ratti operati per mezzo di innesti impiantati nel tratto cortico-spinale; il risultato clinico è stato confermato dall'indagine elettrica e dal rilievo istologico del tracciante iniettato nel muscolo. Questo lavoro è un'altra preziosissima tessera che va ad aggiungersi alle altre, a confermare una volta di più quanto la medicina traslazionale da tempo sostiene e cioè che la cura al letto del paziente viene dal banco della ricerca. Anche a Barcellona si è rinnovata la collaborazione fra la Fondazione ed il Prof. Gabriel Gili-Cirera, il quale con il suo team di ricerca porterà avanti gli studi del Prof. Brunelli sui modelli in vivo.

Per quanto riguarda le realtà extraeuropee la Fondazione ha recentemente instaurato una collaborazione con la Prof.ssa Prabha Yadav, responsabile del centro di microchirurgia presso il TATA Hospital di Mumbai, una tra i primi allievi a frequentare i corsi di microchirurgia del Prof. Brunelli negli anni 80 a Brescia, dunque particolarmente legata alla Fondazione.

Se vuoi puoi parlare di noi dappertutto, con tutti, della nostra Fondazione, la nostra Mission, i nostri successi, i nostri problemi, la nostre speranze future. Puoi aiutarci anche così, semplicemente dandoci la possibilità di farci conoscere a tutti con le tue parole ed i tuoi gesti.

E se hai qualcosa da farci conoscere, da segnalarci, o dei consigli da dare, contattaci! Saremo estremamente felici di crescere insieme a te! 

La Ricerca, per essere sempre all'avanguardia necessita di Fondi importanti al fine di condurre le proprie battaglie per raggiungere le finalità che si propone. Anche per la nostra Fondazione il fund raising è quindi necessario per realizzare veramente la nostra Mission e i nostri obiettivi, sulla base anche dei risultati che abbiamo già ottenuto nel passato.

Sapendo benissimo che il donatore compie un atto volontario contribuendo ad una 'causa' nella quale ci crede, la nostra promessa è il massimo impegno nell'agire in modo altamente professionale per evitare risultati insoddisfacenti e raggiungere invece risultati importanti.

Quindi, cari Lettori, amici della Fondazione, alla luce di tutto quanto avete letto circa la difficoltà nel portare avanti la ricerca in Italia e dunque la necessità di coinvolgere altri ricercatori all'estero, con un aumento di costi non indifferenti per la Fondazione, il prof. Giorgio Brunelli mette in vendita due macchine di sua proprietà, delle quali potrete leggere le schede tecniche. Nella speranza che tra di voi ci sia qualche appassionato non solo di ricerca scientifica ma anche di macchine d'epoca, attendiamo contatti.

LIBRI

Presentazione delle opere: “Le des Zornade de Brèsa” e “Battaglie, intrighi e amori di Rotàri Re longobardo”

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