Come può aiutarci un’azienda? Vi sono diversi modi in cui si può sostenere l’attività della Fondazione:
Puoi distribuire un promemoria a clienti/dipendenti/fornitori.
Puoi parlare di noi alle medesime persone o ai tuoi contatti
Puoi esporre la locandina nella bacheca aziendale
Puoi inserire delle informazioni nelle prossime buste paga
Puoi inviare ai clienti, ai dipendenti, ai fornitori una email informativa
Puoi destinare uno spazio pubblicitario gratuito alla Fondazione Giorgio Brunelli
Puoi adottare un giovane ricercatore
Puoi destinare un piccolo spazio del sito alla Fondazione Giorgio Brunelli
Puoi aggiungere un articolo all’interno della newsletter aziendale
Puoi acquistare i libri del Prof. Brunelli
Per info contatta il:
0303385131
Oppure il
+39 366 215 6923
Oppure contatta la Fondazione all’indirizzo Mail:
segreteria@midollospinale.com
giorgio.brunelli@midollospinale.com
FONDATORE E DIRETTORE SCIENTIFICO
Prof. GIORGIO BRUNELLI
PRESIDENTE ONORARIO FINO AL 2012
Prof.ssa RITA LEVI MONTALCINI
PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA 1986
PRESIDENTE
Dott.ssa LUISA MONINI
COMITATO SCIENTIFICO
Prof. Mario BUFFELLI (Verona)
Prof. Humberto CERREL BAZO (Motta di Livenza- TV)
Prof. Francesco CLEMENTI (Milano)
Dr. Gabriel Gili CIRERA (Barcellona)
Dr. Bruno GUARNERI (Brescia)
Prof. Max HAERLE (Markgröningen)
Prof. Vincent HENZT (Stanford)
Prof. Caroline LECLERQUE (Parigi)
Dott.ssa Luisa MONINI (Brescia)
Prof. ALessandro PADOVANI (Brescia)
Prof.ssa Marina PIZZI (Brescia)
Prof. Luigi Fabrizio RODELLA (Brescia)
Prof. Pierfranco SPANO (Brescia)
Dr. Michele SPINELLI (Milano)
Prof. Marco TRABUCCHI (Roma)
Prof. Klaus Von WILD (Münster)
Dott. Tobias Von WILD (Hamburg)
COMITATO ETICO
Prof. Alessandro BRUNELLI (Tropea)
Prof Michele CARRUBA (Milano)
Avv. Enrico PELILLO (Bergamo)
Dott.ssa Giuseppina TRIPODI (Roma)
Prof. Pierfranco SPANO (Brescia)
COMITATO PUBBLICHE RELAZIONI
Prof. Rocco BRUNELLI (Brescia)
Sig.ra Luciana DAMIANO (La Spezia)
Dott.ssa Luisa MONINI (Brescia)
Sig. Maurizio CASATI (Milano)
Brunelli Prof Giorgio – Fondatore della Fondazione Giorgio Brunelli
Klaus Prof Von Wild
Lecchi Dott.ssa Roberta
Memo Prof. Maurizio
Dott. Luisa Monini - Presidente in carica
Pelillo Avv. Enrico
Rivetta Dott.ssa Paola
Spano Prof. Pierfranco
Brunelli Rocco
Rodella Prof. Luigi
ART.1 – DENOMINAZIONE
E' costituita una fondazione denominata:
"FONDAZIONE GIORGIO BRUNELLI
PER LA RICERCA SULLE LESIONI DEL MIDOLLO SPINALE
European Spinal Cord Research Institute
(E.S.C.R.I.) - ONLUS".
La Fondazione è una organizzazione non lucrativa di utilità sociale ai sensi del D. Lgs. 4 dicembre 1997 n.460.
ART.2 — SEDE
La Fondazione ha sede in Cellatica (BS). Essa potrà aprire filiali e sedi secondarie nella Regione Lombardia.
ART.3 — SCOPO
La Fondazione non ha finalità di lucro, persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale e svolge la propria attività nel settore dell'assistenza sanitaria ed in particolare nell'ambito territoriale della Regione Lombardia. La Fondazione promuove ed attua iniziative volte alla cura delle lesioni del midollo spinale e delle patologie degenerative, infiammatorie, genetiche e traumatiche del sistema nervoso centrale e periferico: promuove e favorisce la ricerca scientifica e medica avente per oggetto le dette lesioni; promuove ed attua l'assistenza delle persone colpite dalle citate lesioni, con particolare riferimento alle persone economicamente più deboli. E' fatto divieto alla Fondazione di svolgere attività diverse da quelle sopra elencate. La Fondazione potrà tuttavia svolgere attività direttamente connesse a quelle istituzionali, ovvero accessorie in quanto integrative delle stesse, nei limiti consentiti dal D.Lgs. 4 dicembre 1997 n.460 e successive modifiche e integrazioni.
ART.4 — PATRIMONIO E MEZZI ECONOMICI
Il Patrimonio della Fondazione è costituito:
a) dalla dotazione iniziale, quale risulta dall'atto costitutivo;
b) dalle pubbliche e private contribuzioni con destinazione espressa e/o deliberata dal Consiglio di Amministrazione ad incremento del patrimonio;
c) da ogni altro bene che pervenga alla fondazione a qualsiasi titolo e che sia espressamente destinato ad incremento del patrimonio;
d) dai proventi della propria attività che il Consiglio di Amministrazione abbia deliberato di destinare ad incremento del patrimonio.
Per l'adempimento dei suoi compiti, la Fondazione dispone:
a) dei redditi del patrimonio di cui sopra;
b) delle erogazioni liberali e dei contributi pubblici e privati versati alla Fondazione, per il raggiungimento del suo Scopo;
c) delle somme derivanti da alienazioni di beni facenti parte del patrimonio, destinate a finalità diverse dall'incremento del patrimonio per delibera del Consiglio di Amministrazione.
ART.5 — ORGANI
Sono organi della Fondazione:
1) il Consiglio di Amministrazione;
2) il Presidente;
3) il Revisore dei Conti.
ART.6 — CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
La Fondazione è retta da un Consiglio di Amministrazione com-posto da tre ad undici membri. La carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione spetta di diritto alla Signora MONINI LUISA, nata a Pescara l' 8 marzo 1949, che durerà in carica a vita o fino a rinuncia. Gli altri componenti il Consiglio di Amministrazione verranno nominati dal Presidente e dureranno in carica un triennio e saranno rieleggibili. Il Presidente, nell' ambito del Consiglio nominato, provvederà ad assegnare le cariche di Vice Presidente. Il Presidente designerà con atto tra vivi o con disposizione testamentaria il successore alla Presidenza del Consiglio di Amministrazione; in mancanza il successore verrà designato dagli eredi o, qualora questi non provvedano entro tre mesi, dagli altri componenti il consiglio di amministrazione.
ART. 7 - POTERI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Il Consiglio di Amministrazione è investito di tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione. Il Consiglio può delegare in tutto o in parte la gestione ordinaria ad uno o più dei suoi membri. Il Consiglio di Amministrazione provvede alle attività della Fondazione e decide anche sulla destinazione delle rendite del Patrimonio, in osservanza del disposto di cui alla lett. d) comma l dell' art. 10 del D. Lgs, 4 dicembre 1997 n. 460.
Spetta al Consiglio di Amministrazione tra l'altro:
a) approvare il bilancio preventivo annuale e definire gli obiettivi ed i programmi fondamentali dell'attività della Fondazione;
b) approvare il Bilancio consuntivo annuale e la relazione sulla gestione e sulle attività della Fondazione.
ART. 8 - RIUNIONI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Il Consiglio di Amministrazione si riunisce presso la sede della Fondazione o in altro luogo anche diverso dalla sede purché in Italia e viene convocato, a cura del Presidente, obbligatoriamente almeno due volte all'anno, una per l'approvazione del bilancio di previsione e l'altra per l'approva-zione del bilancio consuntivo. Il Consiglio potrà essere inoltre convocato ogni qualvolta il Presidente lo ritenga opportuno o su richiesta scritta e motivata di almeno tre consiglieri o del Revisore dei Conti. La convocazione deve essere effettuata almeno sette giorni prima della riunione con avviso recapitato ai Consiglieri anche via e-mail o a mezzo fax o ad altro mezzo idoneo. In caso di urgenza la convocazione deve essere effettuata al-meno due giorni prima della data prevista per la riunione. La convocazione dovrà, contenere l' ordine del giorno degli argomenti da trattare. In caso di urgenza, con la presenza di tutti i suoi componenti e con unanime accettazione, il Consiglio di Amministrazione può decidere la trattazione di argomenti non iscritti all'ordine del giorno.
ART. 9 - ADOZIONE DELLE DELIBERAZIONI
Il Consiglio è validamente costituito con la presenza della maggioranza dei suoi componenti, adotta le deliberazioni a maggioranza assoluta dei membri presenti e con votazione palese. In caso di parità di voti, prevale il voto del Presidente. Le deliberazioni inerenti modifiche allo Statuto, di-smissioni di beni patrimoniali ed il contestuale reinvestimento dei relativi proventi e l'estinzione della Fondazione devono essere adottate con la presenza di tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione e con il voto favorevole della maggioranza dei presenti. Le deliberazioni del Consiglio di Amministrazione sono constatate da apposito verbale firmato dal Presidente dell'adu-nanza e dal segretario. Alle riunioni possono essere chiamati ad intervenire esperti interni od esterni invitati a relazionare su specifici argomenti di loro competenza. E' possibile tenere le riunioni del Consiglio di Amministrazione o degli amministratori con interventi dislocati in più luoghi audio/video collegati, e ciò alle seguenti condizioni, di cui dovrà essere dato atto nei relativi verbali:
a) che siano presenti nello stesso luogo il Presidente ed il Segretario della riunione, se nominato, che provvederanno alla formazione e sottoscrizione del verbale, dovendosi ritenere svolta la riunione in detto luogo;
b) che sia consentito al Presidente della riunione di accertare l'identità degli intervenuti, regolare lo svolgimento della riunione, constatare e proclamare i risultati della votazione;
c) che sia consentito al soggetto verbalizzante di percepire adeguatamente gli eventi della riunione oggetto di verbalizzazione;
d) che sia consentito agli intervenuti di partecipare alla discussione ed alla votazione simultanea sugli argomenti all'ordine del giorno, nonché di visionare, ricevere o trasmettere documenti.
ART. 10 - PRESIDENZA
Il Presidente è il legale rappresentante della Fondazione ed ha la facoltà di rilasciare procure speciali e di nominare Avvocati e Procuratori alle liti, cura i rapporti con gli altri Enti e le autorità e sviluppa ogni utile iniziativa di collegamento con le amministrazioni pubbliche ed ogni altra organizzazione pubblica e privata. Convoca il Consiglio di Amministrazione, vigila sull'esecuzione delle delibere, esercita le funzioni direttive di indirizzo, di coordinamento e di vigilanza su tutte le attività della Fondazione. Esercita tutte le funzioni ed i poteri che il Consiglio dl Amministrazione gli delega ed in caso di comprovata urgenza e sempreché non sia possibile convocare il Consiglio di Amministrazione, adotta con ordinanza provvedimenti che reputa necessari nell'interesse della Fondazione. Le ordinanze presidenziali sono immediatamente esecutive ma devono essere ratificate, a pena di decadenza, dal Consiglio di Amministrazione nella prima seduta utile e comunque entro í successivi trenta giorni.
ART.11 — REVISORE UNICO
Il Revisore unico, scelto tra gli iscritti all'Albo Nazionale dei Revisori Ufficiali dei Conti, viene nominato dal Consiglio di Amministrazione. Il Revisore Unico dura in carica tre anni ed è rieleggibile. Il Revisore Unico è incaricato del controllo della regolarità dell'amministrazione e della contabilità della Fondazione, predispone le relazioni ai bilanci consuntivi e preventivi, ne riferisce al Consiglio ed effettua le verifiche di cassa. Il Revisore Unico può assistere alle riunioni del Consiglio di Amministrazione.
ART.12 — COMITATO TECNICO — SCIENTIFICO
Il Consiglio di Amministrazione può istituire il Comitato tecnico scientifico composto da cinque a dieci componenti, oltre il Presidente della Fondazione, scelti tra le personalità distintesi nei campi di attività indicati all'art.3). Possono far parte del Comitato anche membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione stessa. I Componenti il Comitato tecnico—scientifico durano in carica per il tempo determinato all'atto della nomina e comunque per non più di tre anni e possono essere riconfermati. I Componenti il Comitato vengono sostituiti dal Consiglio in caso di dimissioni, permanente impedimento o decesso, per il rimanente periodo di durata in carica. Il Comitato esplica le attribuzioni ed i compiti che gli sono conferiti dal Consiglio di Amministrazione ed ha funzioni consultive. Il Comitato è presieduto dal Presidente della Fondazione oppure da persona dallo stesso designata.
ART.13 — RIUNIONI E FUNZIONI DEL COMITATO
Il Comitato tecnico-scientifico si riunisce almeno due volte l'anno e può essere convocato ogni qualvolta il Presidente lo ritenga opportuno su richiesta motivata di almeno un terzo dei componenti il Comitato stesso. Il Comitato:
- formula proposte sulle attività della Fondazione e segnala persone ritenute idonee, a suo giudizio, per collaborare nell'attuazione di dette attività;
- esprime il suo parere sui programmi di attività ad esso sottoposti;
- esprime, se richiesto, il suo parere sui risultati conse-guiti in ordine alle iniziative attuate dalla Fondazione.
ART.14 — GRATUITA' DELLE CARICHE
Tutte le cariche sono gratuite, salvo il rimborso delle spese per lo svolgimento dell'ufficio e salva l'eventualità di compensi, se deliberati dal Consiglio di Amministrazione, per incarichi relativi ad attività non connesse alla carica, il tutto nei limiti indicati dall'art.10 sesto coma del citato D.Lgs. n.460/1997.
ART.15 — ESERCIZIO FINANZIARIO —
BILANCIO UTILI E AVANZI DI GESTIONE
L'esercizio finanziario della Fondazione ha inizio il 1° gennaio e termina il 31 dicembre di ogni anno. E' fatto espresso divieto alla Fondazione di distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la vita della Fondazione, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate a favore di altre ONLUS che per legge, statuto o regolamento facciano parte della medesima ed unitaria struttura. Gli utili e gli avanzi di gestione dovranno essere impiegati obbligatoriamente per la realizzazione delle attività istitu-zionali o di quelle ad esse direttamente connesse.
ART.16 — SCIOGLIMENTO
La Fondazione si estingue nei casi previsti dagli artt. 27 e 28 C.C. In caso di estinzione della Fondazione, il Consiglio di Amministrazione nomina uno o più liquidatori, che verranno scelti fra i suoi membri. In caso di scioglimento per qualsiasi causa tutti i beni del-la Fondazione che residuano dopo eseguita la liquidazione, devono essere devoluti, su indicazione del Consiglio e ad opera dei liquidatori, ad altra organizzazione non lucrativa di utilità sociale o a fini di pubblica utilità, sentito comunque l'organismo di controllo di cui all'art.3, comma 190 della Legge n.662/1996, salvo diversa destinazione imposta dalla legge vigente al momento dello scioglimento.
ART. 17 — NORME APPLICABILI
Per tutto quanto non espressamente disposto si intendono richiamate le disposizioni del codice civile in tema di fondazioni private riconosciute nonché le disposizioni di cui al D. Lgs. 460 del 4 dicembre 1997.
F.to Luisa Monini
F.to Roberta Lecchi
F.to Angelo Carlo Panzeri
F.to Paola Rivetta
F.to Giovanni Brunelli
F.to Enrico Pelillo
F.to Maurizio Memo
F.to Pier Franco Spano
F.to Giorgio Brunelli
F.to Marianna Rega Notaio (L.S.)
Research in the field of spinal lesions, supported by the use of several experimental models, represents an “indispensable” choice in order to improve the knowledge of the regenerative and reparative processes of the Central Nervous System and to allow the development of innovative therapeutic strategies of the surgical, cellular and pharmacological type. Indeed, as of today, surgical operations allow only to immobilise the vertebral column, but they do not bring any improvement to the palsy since an effective regeneration of the spinal cord is not possible. Why doesn’t the spinal cord regenerate? What are the factors that hinder a correct and functional regeneration? Numerous and complex molecular and cellular mechanisms contribute to the failure of the axonal regeneration following the damage: the proteins associated to the myeline (the presence of NOGO above all), the settling of extracellular matrix with inhibitory effect in the lesion sites, the lack or considerable shortage of positive environmental stimuli like the ones provided by growth factors. On the basis of the considerations above, although the animal model represents a compulsory stage to study the regeneration of the spinal cord, the detailed understanding of its biological aspects and the set of problems related to the use of ‘in vivo’ models have led scientists to come up with alternative methods. The marrow’s organotypic cultures may be a valid tool to study the axonal regeneration of the spinal damage, proving a useful compromise between the in vitro studies like that of the cellular cultures and the in vivo ones with the animal model. This type of ex vivo culture indeed allows to control the extracellular environment as well as a repeated access, keeping the morphology and the local synaptic connections in vitro practically intact. The ‘’Giorgio Brunelli Foundation for the research on Spinal Cord Lesions E.S.C.R.I. ONLUS’’, even further to bureaucratic difficulties due to the use of animal experimental models, has decided to take up this course of studies using three elements: platelet preparations, mesenchymal stem cells and nerve growth factors; all this in order to create a microenvironment which favours and allows axonal regeneration capable of contrasting the factors obstructing it. The platelet concentrates, also called “platelet gels”, represent an innovative and interesting methodology used within the tissue regeneration. Such preparations base their regenerative potentiality on the rich content of growth factors that are necessary to induce cellular proliferation, remodelling of the extracellular matrix and the processes of neovascularisation occurring during the various stages of regeneration of different tissues. The stem cells represent a huge promise to introduce new neurons or glial cells into the damaged nervous system. Indeed they are a great resource to research and to a potential treatment because of their multi-potentiality, as they can be reproduced in vitro, bound with genetic markers or therapeutic genes implanted in the nervous system. Finally, the neurotrophic factors like the Nerve Growth Factor (NGF), the Brain Derived Neurotrophic Factor (BDNF) and the Neurotrophin-3 (NT-3) play an essential role. These three elements combined together are used in cultures and in organotypic co-cultures of spinal cord and encephalic cortex of rats [(a) single slice of spinal cord, (b) co-culture of two slices of spinal cord, (c) co-culture of two slices of cortex and marrow respectively, (d) corticospinal tract in vitro – cortex,bridge,marrow]. So this is the Foundation’s ‘fibre of research’ which, despite the bureaucratic and economic complexities, the hostile ‘microenvironment’, continues to regenerate and to find solution so as not to put an end to the hope of thousands of patients who see in research itself the only possible answer to their requests. If we could implant this kind of fibre we would not have a problem of spinal lesions anymore.
Spinal cord injuries (S.C.I.) give palsies of all the nerve functions depending on the motor neurons which lie below the site of the injury. If the lesion is in the cervical region it results in quadriplegia; if the injury is lower it is a matter of paraplegia. These palsies have no possibility of healing.
Public opinion nowadays is so used to hearing about miracle operations like heart transplants or re-implantation of amputated limbs that it can hardly understand why nothing can be done to cure paraplegia.
Numberless associations and foundations try to help the patients by means of F.K.T. and social assistance, psychological and economical aids but they cannot do more.
Only scientific research, in the various fields of neuroscience (which is extremely difficult in spinal cord due to various factors among which the insufficient knowledge of many biochemical and physiopathological mechanisms of the spinal cord) can hope to find a cure for these palsies.
A car, sport or work accident can provoke an irreversible palsy which tragically sets in perfectly healthy young people. Notwithstanding the miracles obtained by medicine and surgery in other fields, spinal cord injury cannot be cured.
Spinal cord injuries are very severe lesions, often lethal. Out of the surviving patients 75% become paraplegic, 25% tetraplegics.
Para and tetraplegia mainly affects young people below 30.
From a statistics made by our foundation in collaboration with the most important European rehabilitation centres it emerged that 40% of patients are 20 to 30 years old and 35% are under 20 years of age. These lesions are due, for 50%, to street accidents and for the remaining 50% to sport, work or game events.
The most alarming fact is the incidence of tetra and paraplegia: in Italy we estimate that there are 90.000 plegics and that every year 32 more plegics per million people are added: more or less 1.800 new cases.
These data are in conformity with those of other countries of the European Community.
The knowledge of functional anatomy, physiology and reaction capacity of the spinal cord to various damages as well as the possibility of regeneration is still fragmentary and insufficient.
Orthopaedic treatments can stabilise the spine by various means of fixation and bone grafts obtaining bone fusion and allowing a good position in the wheelchair, often also removing the pain symptoms. But it cannot cure palsy.
Paraplegics who are able to return to an active life, in a wheelchair, are more and more numerous, gaining an acceptable quality of life but with enormous economical, personal and social burden.
Recently electrical stimulation systems have been calibrated to stimulate various muscle groups and they can give muscular function through computerised mechanisms. Some of these systems are used to control the bladder by stimulating the sacral nerve roots.
In tetraplegics an implanted electrodes system of stimulation (free-hand, Cleveland) has been built which can restore some active, voluntary, elementary movements of one hand.
The European S.U.A.W. programme (in which the Foundation for the Research on Spinal Cord Lesions took part with Prof. Brunelli) has prepared and implanted in two patients a sophisticated apparatus which stimulated various muscles of the lower limbs by a software transmitted through an antenna to a receiver implanted subcutaneously in the abdomen. The result is a rudimentary artificial walking requiring both a walker and a trolley carrying batteries and a computer.
This research had to be abandoned due to the high costs and low economical return.
At present some expectancies seem to be promising by means of the use of B.C.I. (brain-computer interfaces ) which throughout sophisticated electronic apparatus can transmit to muscles the commands derived by the brain cortex.
The spinal cord is that part of the Central Nervous System (C.N.S.) which elongates into the vertebral canal. In the spinal cord there are (along many other anatomical structures) millions of nerve fibres which transmit to the lower motor neurons the commands coming from the upper motor neuron (brain). When the cord is interrupted the commands from the brain are closed down as is the sensory information coming from the periphery to the brain. The lower motor neurons survive but are disconnected from the brain and released from the control of the tonus, so that the muscles become spastics with clonuses. Also neurological disturbances of the bladder and of the belly occur which cause severe discomfort in everyday activities. Some sexual activity remains, but the absence of sensibility gives a peculiar new sexual life which introduces an unpleasant and intricate mutual adaptation. Luckily pregnancy is possible as well as the ejaculation of fertile sperm which allows young paraplegics to have children. Research has proved that upper motor neurons are able to regenerate their axons, but these cannot progress beyond the lesion. Peripheral nerve fibres, on the contrary, can regenerate and progress up to their targets thanks to the presence of the Schwann cells (which are lacking in the C.N.S.). Spinal cord injuries (S.C.I.s) have been considered incurable for centuries. It was a "dogma" taught to students in medical schools and to paraplegics since the beginning. But various dogma have proven to be false over the course of time. The incurability does not depend on the cord but on our ignorance of its physiopathology. S.C.I.s are known since the ancient Egyptians. The first experiments on monkeys were done in Rome by Galenus during the second century A.D. but 18 centuries had to pass before new research started. The spinal cord after severance does not allow the axons of the upper neurons to descend towards the lower neurons and to stimulate them. The reason for this is not known yet. In 1979-80 Prof. Giorgio Brunelli started a new research : 1 cm of cord was removed at T XI level in rats and the gap was filled in with autologous grafts of peripheral nerves. The grafts were re-inhabited by the axons re-growing from the upper neurons but the progression of the axons stopped as soon as it came in contact again with the C.N.S. environment. To overcome this "non-permissiveness", since 1981 various surgical protocols have been used by the researchers of the Foundation for the Research of Spinal Cord Lesions, aimed at connecting the re-growing axons to the muscular nerves by means of autologous grafts, excluding the lower motor neurons. The upper motor neurons were able to elongate the cytoskeleton of their axons up to the muscles. After the rats research, 4 groups of monkeys (macaca fascicularis) were operated on. Magnetic stimulation of the brain demonstrated good muscular responses. E.M.G. also showed good responses with different latencies according to the different sites of the stimulation. Morphometrical analysis showed good axonal density, good severance area and good myelination of the fibres. While waiting for the permission of the National Ethical committee to transfer to human beings this protocol, the team of the Foundation transferred the ulnar nerve from the upper to the lower limbs (nerve transfers have been in use for decades and did not need special permission). At the begging the patient, mr. Angelo C., must think of moving the arms to get movement of the lower limbs, then, thanks to the brain's plasticity, the patient was able to move the lower limbs by thinking of them. After months of re-education Angelo was able to walk 50-70 steps at a time with the help of a walker. Then having obtained the permission of the Ethical Committee, 3 patients were operated on by C.N.S.-P.N.S. connections according to the latest animal protocol. In 2004 the first patient was able to walk for several minutes with tripode cans and to stand for several hours. In nature all the muscles receive innervation from the lower motor neurons which in turn are stimulated by the upper ones. By means of the C.N.S.-P.N.S. connections they receive innervation from the upper motor neurons while the lower ones are excluded. Good muscular response after stimulation of the cord and of the grafts.only a n allongement of the conduction time is evident according to the different places of stimulation. Furthermore the muscles receive axons coming from different cortical areas of the brain (in fact the C.N.S.- P.N.S. connection is random). Nonetheless the animals and the patients perform selective voluntary movements without co-contractions. Research was continued with the co-operation of the section of Pharmacology, Toxicology and Experimental Therapy of the Medical School of the Brescia University (Prof. PF. Spano, and Prof. M. Pizzi), with the department of Biomedical Sciences and Biotechnologies and the section of Genetics Biology, same University (Prof. S. Barlati and Doc. A. Barbon) and with the department of Neurosciences and Neurophysiopathology of the General Hospital of Brescia (Doc. B. Guarneri). The result of those 3 years of research have been published in June 2005 in the Journal of the National Academy of Science of the U.S.A.: P.N.A.S., 2005, 102, 24, 8752-8757. While in nature all the muscles function thanks to the stimuli coming from the lower motor neurons which use Achetilcolin as a neurotransmitter, after the surgery carried on by the team, muscles functioned due to the excitation coming from the upper motor neuron which uses a different neurotransmitter: the Glutamate. This is possible due to a dedifferentiation of the molecules that form the canals for jons to enter the post synaptic motor end-plates which go back to an embryonic type of synapse. At present, due to the restrictions to the experiments on animals decided by the Italian authorities , no experimental surgery can be performed on living animals in Italy. We now are performing experiment by means of organotopic coltures of the cord also using stem cells and nerve growth factor. This research is done with the collaboration of Department of Clinical and Experimental Science of the Medical School of the University of Brescia, in particular with Marco Cocchi PhD student and Prof. LF Rodella MD MSc, Unit of Anatomy and Physiopathology. But the research is going on with living animals (by means of the original protocol) in 3 foreign research institutes in Spain, Germany and India with which our Foundation has reached an agreement. Their results will validate those we got previously.
Research in the field of spinal lesions, supported by the use of several experimental models, represents an "indispensable" choice in order to improve the knowledge of the regenerative and reparative processes of the Central Nervous System and to allow the development of innovative therapeutic strategies of the surgical, cellular and pharmacological type. Indeed, as of today, surgical operations allow only to immobilise the vertebral column, but they do not bring any improvement to the palsy since an effective regeneration of the spinal cord is not possible. Why doesn't the spinal cord regenerate? What are the factors that hinder a correct and functional regeneration? Numerous and complex molecular and cellular mechanisms contribute to the failure of the axonal regeneration following the damage: the proteins associated to the myeline (the presence of NOGO above all), the settling of extracellular matrix with inhibitory effect in the lesion sites, the lack or considerable shortage of positive environmental stimuli like the ones provided by growth factors.
On the basis of the considerations above, although the animal model represents a compulsory stage to study the regeneration of the spinal cord, the detailed understanding of its biological aspects and the set of problems related to the use of 'in vivo' models have led scientists to come up with alternative methods.
The marrow's organotypic cultures may be a valid tool to study the axonal regeneration of the spinal damage, proving a useful compromise between the in vitro studies like that of the cellular cultures and the in vivo ones with the animal model. This type of ex vivo culture indeed allows to control the extracellular environment as well as a repeated access, keeping the morphology and the local synaptic connections in vitro practically intact.
The ''Giorgio Brunelli Foundation for the research on Spinal Cord Lesions E.S.C.R.I. ONLUS'', even further to bureaucratic difficulties due to the use of animal experimental models, has decided to take up this course of studies using three elements: platelet preparations, mesenchymal stem cells and nerve growth factors; all this in order to create a microenvironment which favours and allows axonal regeneration capable of contrasting the factors obstructing it.
The platelet concentrates, also called "platelet gels", represent an innovative and interesting methodology used within the tissue regeneration. Such preparations base their regenerative potentiality on the rich content of growth factors that are necessary to induce cellular proliferation, remodelling of the extracellular matrix and the processes of neovascularisation occurring during the various stages of regeneration of different tissues.
The stem cells represent a huge promise to introduce new neurons or glial cells into the damaged nervous system.
Indeed they are a great resource to research and to a potential treatment because of their multi-potentiality, as they can be reproduced in vitro, bound with genetic markers or therapeutic genes implanted in the nervous system.
Finally, the neurotrophic factors like the Nerve Growth Factor (NGF), the Brain Derived Neurotrophic Factor (BDNF) and the Neurotrophin-3 (NT-3) play an essential role.
These three elements combined together are used in cultures and in organotypic co-cultures of spinal cord and encephalic cortex of rats [(a) single slice of spinal cord, (b) co-culture of two slices of spinal cord, (c) co-culture of two slices of cortex and marrow respectively, (d) corticospinal tract in vitro – cortex,bridge,marrow]. Therefore, this is the new path of research of the Foundation.
Tutti d'accordo con Karl Raimund Popper quando afferma che ogni scoperta contiene un elemento irrazionale o un'intuizione creativa. Perché di intuizione, immaginazione e creatività, insomma di tutto ciò che sfugge ad un logico, freddo e programmato protocollo di ricerca, si è parlato in trasmissione con la prof.ssa Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la Medicina 1986 ed il prof. Enrico Garaci, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, in occasione della loro venuta a Brescia per la giornata inaugurale dell'anno golgiano. Un anno, quello del 2006, che fu denso di eventi scientifici e culturali promossi dalla Fondazione Golgi e dagli Atenei di Brescia e Pavia per ricordare la figura e le opere di Camillo Golgi, in occasione del centenario del Nobel per la Medicina a lui conferito nel 1906. Si parlò di ricerca, ovviamente, che ai tempi di Camillo Golgi e della stessa Rita Levi Montalcini era caratterizzata oltre che da una buona dose d'intuito anche dall' arte di arrangiarsi. Insomma come dire: la necessità aguzza l'ingegno. Ed era come vederli. Lui, Camillo Golgi giovane medico bresciano che, per ristrettezze economiche, lascia le sue ricerche all'Università di Pavia e accetta il posto di medico residente al Pio Luogo degli incurabili in quel di Abbiategrasso dove in cucina installa un piccolo laboratorio con tavolo, microscopio, qualche bisturi e tantissime boccette di coloranti. Lei, Rita Levi Montalcini, giovane ricercatrice che, per ragioni razziali, è costretta nella sua abitazione di Torino dove continua le sue ricerche in camera da letto trasformata in laboratorio. Nel suo libro "Elogio dell'imperfezione" si può leggere: " Di fronte alla finestra che affacciava su un lungo balcone prospiciente il cortile del palazzo, sistemai il tavolo con la cassetta nella quale operavo gli embrioni di pollo. Tra il tavolo operatorio e il letto, su due altri tavoli, disposi il microtomo e il microscopio Zeiss per lo studio istologico delle sezioni degli embrioni fissati e colorati...addossata alla parete opposta a quella occupata dal letto, avevo collocato una istoteca nella quale conservavo le sezioni seriate degli embrioni di pollo, l'incubatrice e il termostato". Ebbene sì, l'amore per la Scienza, per la Ricerca non ha limiti e non conosce ostacoli. Così fu per Camillo Golgi alla fine del 1800, così è stato per Rita Levi Montalcini 50 anni dopo. Ma cosa cercavano i grandi scienziati, futuri Nobel per la Medicina? Camillo Golgi, neurologo, istologo, infettivologo stava cercando un nuovo metodo di colorazione per evidenziare le cellule nervose. Tra le tante sostanze usate in quel periodo l'unica che dava dei risultati apprezzabili era il carminio. Golgi nell'inverno del 1873, proprio nella cucina di Abbiategrasso, ebbe l'idea di sostituire il carminio con il nitrato d'argento e notò che i neuroni, dal corpo contenente il nucleo al lungo processo filiforme (assone) sino alle più fini terminazioni (dendriti), assumevano un bel colore bruno scuro che contrastava con il giallo oro circostante del tessuto non impregnato. Fu una scoperta fondamentale per le Neuroscienze che aprì nuovi orizzonti alla neurofisiologia e alla comprensione del mistero dei misteri: il meccanismo del pensiero dell'uomo. Un intero Universo si dischiuse così agli occhi dei ricercatori contemporanei e futuri. Tra i primi, un giovane spagnolo, Santiago Ramon y Cajal che, con le sue scoperte sulla trasmissione nervosa, divise con Lui il Nobel nel 1906. Tra quelli delle generazioni successive, Rita Levi Montalcini che, grazie al metodo della impregnazione argentica, iniziò a studiare il sistema nervoso degli embrioni di pollo e procedendo nei suoi studi, arrivò alla scoperta del "Nerve Growth Factor" (fattore di crescita nervoso) e quindi al Nobel per la Medicina nel 1986. In trasmissione ancora una volta Rita Levi Montalcini diede il meglio di sé, dando luogo ad un dibattito vivace con il prof. Garaci e gli altri ospiti presenti in studio. E alla domanda se oggi per i nostri giovani ricercatori la vita fosse più semplice, la sua risposta categorica fu: " Niente affatto. Tante le difficoltà che nascono soprattutto dalla competizione. Io non avevo competizione attorno a me. Ero entrata in una giungla in cui nessuno, neppure i miei due compagni che mi avevano preceduto a Stoccolma, Luria e Dulbecco, erano interessati ad entrare. Loro erano impegnati su altri fronti: Salvator Luria nello studio dei virus e Renato Dulbecco in quello dei tumori. Io ero, per mia fortuna direi, sola nella giungla, totalmente affascinata dal sistema nervoso. Oggi la situazione è completamente diversa perché sono in centinaia a lavorare sullo stesso problema. C'è una competizione enorme e forse, per caso, qualcuno vincerà. L'intuito da solo, non basta più. Comunque la ricerca di base va aiutata e sponsorizzata perché è solo immaginando ciò che oggi non c'è ma che domani potrebbe esserci che si potranno trovare punti di appiglio nuovi per la diagnosi e la terapia di tante malattie". Rita Levi Montalcini disse anche chiaramente che il nostro Paese vive un momento di crisi di valori. Ha le competenze, ma non le valorizza. Ha una grande ricchezza, che sono i giovani, ma deve offrire loro modelli credibili e capaci di far comprendere l'importanza della ricerca a 360 gradi contro le grandi malattie così da risollevare un pianeta in cui ''i nove decimi della popolazione vivono in condizioni disumane, dopo secoli di colonialismo''. Ha quindi proposto Camillo Golgi come ''un concreto modello da seguire: un uomo di Scienza che ha rivoluzionato la Medicina, ha compiuto ricerche scientifiche in settori diversi ed è stato un uomo pubblico impegnato nel sociale. Ed ha ribadito ancora una volta un concetto espresso dallo stesso Golgi e cioè che Scienza e Ricerca devono essere coltivate senza pregiudiziali fedi politiche e religiose e che la vera fede dello scienziato deve essere solo la sua piena fiducia nel metodo sperimentale.
Il logo della Fondazione Giorgio Brunelli per la Ricerca sulle Lesioni del Midollo Spinale.
Quando negli anni ’80 si dovette trovare un Logo per quella che allora era la ”Associazione per la Ricerca sulle Lesioni del Midollo Spinale“ la mia idea fu quella di dare risalto alla città che ospitava me, i miei collaboratori e la ricerca il cui obiettivo era quello di curare e vincere la paraplegia.
Quale cittadino di Brescia da anni portavo alla mia città convegni e congressi nazionali ed internazionali di Microchirurgia, Chirurgia della Mano e di Ortopedia ed ero fermamente determinato ad onorare la città di Brescia. In quei giorni Luisa, mia moglie, mi aveva regalato un album di pelle color rosso bordeaux con impresso a caratteri d’ oro “Brescia antica nelle Stampe“. Si trattava di una piccola, preziosa collezione di stampe antiche riguardanti la città tra le quali dovevo trovare la stampa che sarebbe stata il logo della Associazione prima e poi della Fondazione.
Nel “Formulario de Epistole” di “Bartolomeo o Miniatore” edito a Venezia da Piero di Piasi ed usata anche nel Supplementum Cronicarum di Jacopo Filippo di Bergamo (Foresti), trovai una miniatura stilizzata di Brescia, stampata a Venezia nel 1486: la prima incisione che illustra la Città di Brescia (Catalogo: Brescia nelle stampe, pag 72, n° 96).
La miniatura mi piacque e decisi che quello sarebbe diventato il nostro Logo, onorando così la Città ed il Territorio dove la nostra ricerca veniva eseguita. Quando l’Associazione diventò Fondazione il Logo rimase lo stesso. La stessa immagine, incastonata in un sigillo rotondo, fu adottata in seguito come logo della Universitas·Studiorum·Brixiæ
Perché un nuovo giornale che scrive su disabili e disabilità? Non ce ne sono già abbastanza? Sicuramente sì ed anche di ottimo livello scientifico e culturale.
In questi fogli però voglio mettere qualcosa di mio personale e di altri medici, ricercatori, giornalisti, volontari, da anni collaboratori di un grande progetto che è quello di non arrendersi mai davanti a condanne apparentemente senza appello ma che così non sono, perché la speranza non deve mai venir meno soprattutto quando suffragata dall’impegno serio e continuo, di numerosi ricercatori che conducono le loro ricerche anche nel difficilissimo ed impervio campo della riparazione e rigenerazione midollare.
Questo sarà un piccolo giornale che scriverà solo grandi verità senza dare notizie scoop nè false illusioni ai paraplegici ma aggiornandoli sulle novità scientifiche e ridimensionando notizie mirabolanti che potrebbero solo destare vane speranze. Soprattutto voglio che il giornale sia un punto di incontro e confronto tra lettori, specialisti e scienziati. (Prof. Giorgio Brunelli)
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