Grazie anche agli sponsor che da tanti anni sostengono le finalità della Fondazione Rita Levi Montalcini ONLUS, (Professoressa Rita Levi Montalcini che è stata a lungo Presidentessa Onoraria della Fondazione Giorgio Brunelli per la Ricerca sulle Lesioni del Midollo Spinale) tale incontro ha avuto l'obiettivo di confrontarsi e continuare insieme un percorso tanto difficile, quanto gratificante.
Gli scopi della Fondazione Rita Levi-Montalcini Onlus sono rivolti all'attuazione di sistemi sociali di supporto che possono offrire alle donne la possibilità e la libertà di accedere alle risorse e alle decisioni determinanti per la loro stessa esistenza. In molti Paesi del mondo la frequenza scolastica delle bambine è inferiore all'85%. L'Obiettivo numero Due del Millennio, prevede, infatti, di garantire la frequenza scolastica, senza discriminazione di alcun genere, a tutti i bambini del mondo e porli in grado di completare un ciclo completo di scuola primaria entro il 2015. Mediante la sua attività la Fondazione ha finora assegnato più di 12.000 borse di studio a giovani donne in differenti Paesi africani per facilitare l'accesso all'alfabetizzazione, alla scuola primaria, secondaria, ai corsi universitari e post universitari.
Oggi la partecipazione delle donne non è più un'eccezione, ma una significativa presenza che cresce in ogni campo della vita sociale. L'attività della Fondazione è diretta a migliorare la situazione socioeconomica delle donne, in particolare del Continente africano, in quanto il loro grado di istruzione è il fattore chiave per il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile, così come dimostrato dall'assegnazione del Premio Nobel per la Pace, nel 2011, a tre rappresentanti della componente femminile del Sud del mondo.
L'istruzione deve essere riconosciuta come diritto fondamentale dell'individuo e, come presupposto essenziale allo sviluppo sociale di ogniessere umano. Negare il diritto all'istruzione significa incentivare la vulnerabilità all'abuso, allo sfruttamento, alle malattie, e consentire che aumentino le differenze tra Paesi ricchi e Paesi poveri, perpetuando i cicli di povertà e di disuguaglianza.