Il grande matematico francese Henry Poincaré sostiene che la Scienza è fatta di dati, come la casa di pietre. Ma un ammasso di dati non è Scienza più di quanto un mucchio di pietre sia una casa. Al nostro cervello dobbiamo gli impulsi più primitivi, gli ideali più elevati, il modo in cui pensiamo, il nostro agire. Quali i presupposti anatomici e funzionali, fisici e chimici sui quali si basa il funzionamento di un organo capace di creare l'Amleto, la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, la Nona Sinfonia, Hiroshima, la Pietà? Quali i meccanismi che presiedono e regolano le nostre percezioni, la memoria, il sonno, la genialità, l'aggressività, la follia? Cos'è in realtà la Mente? Dov'è la Coscienza? Se impariamo a conoscere meglio il cervello sapremo di più anche su noi stessi? E, in definitiva, forse che noi siamo qualcosa d'altro del nostro cervello? Nonostante i progressi fatti negli ultimi decenni nel campo delle Neuroscienze, molte sono le domande che ancora oggi attendono risposte. "Le possibilità aperte dall'applicazione delle nuove conoscenze scientifiche e tecnologiche" sostiene la prof.ssa Rita Levi Montalcini " hanno suscitato giustificate preoccupazioni nel pubblico. Seppure nella maggioranza dei casi questi timori siano determinati da una non corretta informazione, si deve riconoscere che oggi si dispone di un potere senza precedenti in ogni campo di indagine... Il confluire nel campo delle Neuroscienze di un numero crescente di ricercatori di diversa preparazione culturale e con differenti campi di indagine (genetica, immunologia, matematica e informatica) ha dato motivo di speranza e di fiducia sugli sviluppi di questa disciplina.